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Ripercorriamo La Storia

Dal Libro (Coltelli d’Italia DI Giancarlo Baronti, Franco Muzio editore 1986) - ("La Maffia" nei suoi fattori e nelle sue manifestazioni Di Giuseppe Alongi 1887)

(Storia d’Italia di Indro Montanelli – Corriere della sera 2003)

(e altri studi…)

​​(Gli argomenti esposti sono riportati come dai testi,  con piccole modifiche,

in ordine cronologico, a spezzoni, ed in base alla mia valutazione, 

di interesse, al fine di poter essere spunto di approfondimento sui Testi originali)

( Art. 70 L. 633/41 )

 

 

<<  2^ Parte  >>

In Sicilia, un ruolo molto importante lo ebbero le Maestranze, collegi di arti e mestieri, che nei primi anni del XV sec. iniziarono ad organizzarsi in Corporazioni. Ogni specialità formava una Corporazione con a capo un Console.

Le Corporazioni oltre ad avere il monopolio delle arti e dei mestieri, regolamentavano la loro economia. Ma la cosa più incisiva, era che, avevano anche compiti Politici e di Polizia, erano designati per la difesa della città con l’esclusivo uso dei cannoni posti lungo il perimetro della stessa.

Nel 1773 erano settantaquattro, e formavano un corpo di circa trentamila uomini, tutti atti all’uso delle armi (schioppi e armi offensive di ogni sorta…).

 

{…Ho voluto fare questa premessa per chi non aveva avuto modo di conoscere l’esistenza di questi “organi”, e perché ci capiterà di imbatterci.

Approfondiremo sulle maestranze, in un argomento a parte…}

 

Nel 1678, all'insaputa di Messina, i Re di Francia e di Spagna firmarono il trattato di Nimega che pose fine alla guerra d'Olanda e anche alla rivoluzione. Nell'aprile dello stesso anno, le truppe francesi si ritirarono da Messina sotto gli ordini del Marchese Di Lafeuillade. Messina non resse all'onda d'urto delle forze spagnole e sulla città dello Stretto si abbatté la crudele vendetta e l'odio delle truppe. La città fu dichiarata "morta civilmente", ogni privilegio fu perduto, il Senato Messinese venne abolito; la Zecca fu trasferita a Palermo, il Palazzo Senatoriale venne demolito e fu cosparso di sale il suolo ove sorgeva.

 

Nel gennaio del 1693 Un tremendo terremoto, che assieme ai terremoti del 1169 e del 1908, rappresenta l’evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito la Sicilia orientale in tempi storici, distrugge la Val di Noto e la citta di Catania.

 

Siamo nel 1700, in Sicilia regna Filippo V di Borbone Re di Spagna e IV di Sicilia (Vicerè Giovanni Emanuele Fernandez Paceco duca di Ascalona fino al 1701).

Nella maggior parte dell'isola, contrabbandieri, ladri di bestiame, rapinatori e Baroni Briganti, si temevano gli uni con gli altri, più di quanto non temessero l'Autorità.

Il più temuto di tutti era un gruppo di fuorilegge guidati da un certo Catinella, specializzato nei sequestri di persona, egli distribuiva parte del riscatto ai poveri. La banda operò in tutta l'Isola.

I Vicerè cercarono di controllare il banditismo e occasionalmente furono inviate delle spedizioni militari nelle campagne, con pieni poteri per infliggere la tortura ai sospetti e la garrota ai supposti colpevoli. Tuttavia se una banda veniva distrutta, un'altra, rivale o dipendente, era sempre pronta a prendere il suo posto.

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